Scosto la tenda e guardo fuori, oltre il mio balcone. Vedo mutande maschili che sfiorano mutande femminili, vedo lunghe calze blu da uomo che si intrecciano a grigi calzini di spugna, vedo una canotta sagomata che si agita e va insistentemente addosso a una maglietta parecchio più grande di lei. E, a far da sfondo, le lenzuola che, muovendosi, si increspano.
Mi piacciono i panni stesi, soprattutto quando c’è vento, soprattutto quando non sono sporchi, soprattutto certi panni.
venerdì 17 settembre 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
I panni -ti- stendono. Guardona. ;)
RispondiEliminaI miei panni, quando c'è vento, si intrecciano, molto poeticamente, sul poggiolo del vicino di sotto (quando sono fortunato).
RispondiEliminaI miei panni sono associali... Non si intrecciano manco fra di loro... ... ... Perchè stendo in casa. (Eh...Non ho il balcone mannaggia, anche se stanotte sognavo che ne trovavo uno, per caso e dicevo: "Ma chissà perchè questa finestra non l'avevo mai aperta!" ed era un balcone adorabile...)
RispondiEliminaIl profumo dell'ammobidente sui panni stesi è qualcosa in grado di commuovermi, e non ho ancora capito il perché. Che mi ricordi la mamma?
RispondiEliminami associo al "guardona" espresso quassù!
RispondiEliminaIo ho visto un bavaglino che ondulava vicino ad una papalina...Ecco, non mi piace più sto gioco!!
RispondiEliminaPatè e Ubi, guardona io?! Mi documento... :)
RispondiEliminaCervello, sei sempre fortunato se di fronte hai un poggiolo!
Vaniglia, a volte può bastare un balconcino ;-)
Zio, non è che usi l'ammorbidente alla cipolla?!
Ragno, non è lo stesso gioco: quelli sono panni sporchi.
Eccitarsi con la sessualità dei panni stesi. Potrei provare, non si sa mai.
RispondiEliminava tirata dentro la roba stesa, che sono passati un po' di mesi..
RispondiEliminaaddio piccola
RispondiElimina