Non lo so. Sarà questo suo post, oppure i commenti a questo suo blog, fatto sta che stanotte ho sognato un gran casino. Un sogno che sembrava un po’ scritto da Vonnegut e un po’ dal Gambero Rosso. No, non perché camminasse all’indietro, Rodari non c’entra. C’era un sacco di gente, davvero un sacco, ma non state a chiedermi chi fossero ‘ste persone ché io i nomi li ricordo poco e io cucinavo sempre, ero sempre lì a sfornare, mescolare, spignattare, riempire, soffriggere, spalmare, assaggiare e comunque poi ci si spostava di continuo: un po’ si era nel deserto – lo so perché la crema pasticcera è venuta tutta granulosa -, un po’ si era in montagna e l’acqua non bolliva mai, un po’ si era in tanti posti diversi che non sto qui a dirvi anche perché io i nomi li ricordo poco. E nulla, finiva che io stavo preparando delle scaloppe alla salvia, che poi non so nemmeno se esistono le scaloppe alla salvia in natura, e forse è finito il gas perché mi sono svegliata. E mi è venuta una gran voglia di mangiare scaloppe alla salvia che nel sogno non si chiamavano così ma non state a chiedermi come si chiamassero perché io i nomi li ricordo poco.
I nomi.
I sapori, invece, li ricordo benissimo.
sabato 17 aprile 2010
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eri su una montagna galleggiante nel deserto e la salvia era divinorum. È così!?
RispondiEliminaAmo le scaloppe alle salvia (che esistano o meno in natura), amo cucinare e chi sa cucinare. Grazie, grazie.. amo anche te? l'ho già detto?.. leggera e concreta. Ben vengano i sogni. Mi inviti a pranzo? ciao bagnetto. ti preferisco sempre.
RispondiEliminaUM, effettivamente...Quella buona è sempre più difficile da trovare!
RispondiEliminaPatè, porca miseria, saltiamo i preliminari?
;-)
sono maestro nelle scaloppe alla salvia sul K2
RispondiEliminaAppiattite con il batticarne le fettine; se necessario, con un coltello affilato, liberatele dal grasso o dai nervetti, salatele sopra e sotto. Infarinatele battendole con le dita perchè la farina le ricopra bene, poi scuotetele per eliminare quella in eccesso.
RispondiEliminaIn una padella fate rosolare il burro con le foglie di salvia tritate, stendete le fettine e lasciate che prendano colore, prima da una parte e poi dell'altra; unite il vino bianco e fatelo evaporare a calore piuttosto sostenuto. Se piace potete aggiungere un pizzico di pepe.
io aggiungerei di portarsi qualche bombola di gas di scorta.
buon appetito
facciamo che io porto il vino a questo punto, che ne dite!?
RispondiEliminaMetro, da provare con il burro d'alpeggio!
RispondiEliminaUM, parcheggia l'autobotte dove trovi posto :-)
mandami l'indirizzo via mail e arrivo al volo!
RispondiEliminaUM, al volo? Di 'sti tempi?! :-)
RispondiEliminaah è vero, c'è il fumo, vabbè...porto pure quello!;)
RispondiEliminaallora vengo anch'io.. eddai eddai..!!
RispondiEliminaio prima avevo scritto qualcosa che non ricordo bene. Una roba sul farmi in quattro, visto che voi sembrate, almeno a detta di pa-tea (all'inglese), sorelle. Poi onestamente non so se è sia qualcosa o se avevo scritto una cazzata e sono stato moderato. Ci riprovo, se era una cazzata cancellala di nuovo BV, senza remora alcuna!!
RispondiEliminaAh, vi chiedevo anche dove vi ubicaste geograficamente!
UM, non censuro i commenti, i tuoi men che meno! E, se è per questo, non sono nemmeno proibizionista: sul mio blog si può commentare e pure fumare! :-) Patè e io, figurati, per ora ci siamo solo lette. E' che siamo brave a leggerci tra le righe! :-)
RispondiEliminaAh, credo che siamo entrambe, all'incirca, di Torino. Giusto, Patè?
Tra l'altro, UM, vedi di farti venire in mente la cazzata che avevi scritto e riscrivila!
Eh, ormai è andata, per sempre..."perduta nel tempo come lacrime nella pioggia" come disse quell'attore biondo che assomiglia a Rutger Hauer, anzi è proprio lui, mentre lancia un piccione viaggiatore dal tetto di un palazzo in faccia a Indiana Jones vestito da Han Solo robotizzato.
RispondiEliminaMi sono perso, era meglio se ricordavo la cazzata. Toriiino!? Capperi, per cena non so se ce la faccio, almeno non stasera!!
Cmq siete tra le mie preferite e non lo dico tra, ma sopra e sotto le righe...
Si, confermo. Torino Torino boia d'un fausss. Senza essere sabauda però. Bella questa fratellanza. Dovremmo organizzarci per una merenda. Secondo me.
RispondiEliminaSì, la merenda, diventiamo compagni di merende! :-)
RispondiEliminama no, diventiamo compagni di merengue, che le mrende le facevano pacciani e i suoi amichetti! E poi vuoi mettere il movimento anca-bacino del merengue!?
RispondiEliminaUbi@ io il merengue lo odio, come qualunque ballo sudamericano che non sia il tango (che non è solo un ballo). Però le merende.. sai, tipo acciughe al verde, salame, tomini e vino vino vino!!
RispondiEliminae poi se per caso troviamo delle coppiette appartate, ce la fanno loro a noi la festa..
;))
Se proprio vogliamo puntare sull'esotico pucciamo i gianduiotti nella bagna caoda!
RispondiEliminaallora facciamo così, visto che voi siete in due e io sono da solo...comprate tutte queste prelibatezze piemontesi e le portate a Roma, io vi ospito e vi faccio fare un bel giro turistico!
RispondiEliminaDeal?
Io ti prendo in parola, Ubi.. nun me tentà!!!
RispondiEliminaeccerto!
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