venerdì 17 settembre 2010

Sul filo

Scosto la tenda e guardo fuori, oltre il mio balcone. Vedo mutande maschili che sfiorano mutande femminili, vedo lunghe calze blu da uomo che si intrecciano a grigi calzini di spugna, vedo una canotta sagomata che si agita e va insistentemente addosso a una maglietta parecchio più grande di lei. E, a far da sfondo, le lenzuola che, muovendosi, si increspano.
Mi piacciono i panni stesi, soprattutto quando c’è vento, soprattutto quando non sono sporchi, soprattutto certi panni.

lunedì 23 agosto 2010

Incontri ravvicinati di un certo tipo

Voi cosa fareste se, in vacanza, seduti al tavolino di una caffetteria (mica un bar, eh!) del centro di una città del nord ovest, una città che fa provincia ad ovest di Torino, vedeste un blogger di quelli che quando li vedi li riconosci perché ci hanno messo la faccia e di quelli che ci mettono anche la testa, uno che gli è venuto di fare un blog che fa un sacco ghignare però se ci pensi un po’ su non è che ci sia troppo da ridere, uno ochei, insomma? A me scappava da cingerlo appena sotto il sedere e sollevarlo di qualche centimetro dal marciapiede e dirgli, con gli occhi gonfi di gioia, che secondo me è proprio uno ochei e che per iscritto sembrava più alto e più grasso ma che gli volevo bene lo stesso. Subito, lì per lì, volevo fare proprio così!
Però no, non l’ho fatto: mi avevano appena portato l’aperitivo.

lunedì 5 luglio 2010

E' da un po' che ci penso

Io, per dirne una, ho un debole per il “prima” e il “dopo”.
Tipo quelle pubblicità delle diete, no? Oppure quelle foto dove si vedono le rughe e poi non ci sono più. In effetti, l’altro giorno mentre raccoglievo i fagiolini (sì, sono la mamma orgogliosa di alcune piante di fagiolini!), dov’ero rimasta? ah, già: le rughe. Dicevo che mentre raccoglievo i fagiolini pensavo che dio è proprio come una crema antirughe: non funziona ma molti continuano a credere che faccia miracoli. Però non ricordo più cosa c’entrino le rughe con i fagiolini e con il “prima” e il “dopo”. Insomma, mi piace proprio vedere com’è dove qualcosa c’è e dove non c’è ancora o non c’è più: il tosaerba passato sull’erba lunga, l’occhio truccato e quello da truccare, la parte di gamba depilata dopo un mese dall’ultima ceretta, una frase su una pagina bianca. Tutte robe dove il “prima” e il “dopo” siano entrambi adesso.
Insieme.


P.S. Potrei raccontarvi un sacco di balle sui motivi per cui non ho scritto per un po’ ma io non dico balle, questa è la verità… :-)

lunedì 31 maggio 2010

Conforme

Quanto vorrei avere delle forme!
Delle forme che mi permettessero di fare cose che con le mie non posso fare e di raggiungere luoghi che, a volte, mi sono preclusi.
E no, non mi sono messa in testa di passare qualche ora con il Presidente del Consiglio!

Penso, invece, a forme di altro tipo.

Guardi verso il basso e vedi una collina in discesa? Schiacci un pulsante sulla pancia che ti trasformi in un Super Tele.
Sono trenta minuti che tenti di salire sul diciotto sbarrato e tutti quelli che arrivano in fermata sono zeppi come l’autolavaggio automatico il sabato pomeriggio? Premi l’indice sinistro sul centro della fronte e, voilà, prendi le sembianze di un capello. O di un controllore.
Ti trovi a Genova e vorresti restarci per una settimana? Fletti appena le ginocchia e, zac, eccoti tutto giallo e di carta nel portafogli di un residente. Ragno, spero che non mi darai un morso… :-).

E invece niente, sono costretta in una banalissima forma che somiglia più una formula: 90/60/90.

Vabbè, insomma, avete capito che oggi sto fantasticando…

giovedì 27 maggio 2010

Ritardi mostruosi e momenti di gloria

Immaginatevi la scena: siete in aeroporto e il vostro volo è in ritardo, un ritardo mostruoso ma entro il tempo minimo che vi darebbe diritto anche solo a un panino. Appunto, mostruoso.
Siete lì, con il vostro libro in mano mentre quello seduto accanto a voi (che, per comodità, chiameremo “quello seduto accanto a voi”) smanetta sul suo HP portatile e, improvvisamente, attacca a ridere e ad annuire. Poi “quello seduto accanto a voi” riceve una telefonata:

Pronto

Sì, un ritardo mostruoso

Già, ridevo!

No, è che stavo leggendo un blog, il mio blog preferito, un blog che se avessi un blog io lo vorrei proprio così, soltanto che esiste già.

Sì, vabbè, ma quello che preferisco io è preferibile, sai?

Maddai! E, sentiamo, quale sarebbe?

Ma quello è anche il mio, “Bagnetto verde” è anche il mio preferito!


No dico, a voi è mai successo?

A me, per esempio, mai.

venerdì 21 maggio 2010

Non sono d'accordo con quello che penso

Presente la cellula artificiale, no? Ecco, non mi sembrava una cosa negativa. Cioè, mi sono persino detta "se vogliamo riusciamo ad essere proprio in gamba". Pare lo abbia pensato anche Bagnasco. Adesso, sarà meglio che uno dei due cambi idea.