lunedì 31 maggio 2010

Conforme

Quanto vorrei avere delle forme!
Delle forme che mi permettessero di fare cose che con le mie non posso fare e di raggiungere luoghi che, a volte, mi sono preclusi.
E no, non mi sono messa in testa di passare qualche ora con il Presidente del Consiglio!

Penso, invece, a forme di altro tipo.

Guardi verso il basso e vedi una collina in discesa? Schiacci un pulsante sulla pancia che ti trasformi in un Super Tele.
Sono trenta minuti che tenti di salire sul diciotto sbarrato e tutti quelli che arrivano in fermata sono zeppi come l’autolavaggio automatico il sabato pomeriggio? Premi l’indice sinistro sul centro della fronte e, voilà, prendi le sembianze di un capello. O di un controllore.
Ti trovi a Genova e vorresti restarci per una settimana? Fletti appena le ginocchia e, zac, eccoti tutto giallo e di carta nel portafogli di un residente. Ragno, spero che non mi darai un morso… :-).

E invece niente, sono costretta in una banalissima forma che somiglia più una formula: 90/60/90.

Vabbè, insomma, avete capito che oggi sto fantasticando…

giovedì 27 maggio 2010

Ritardi mostruosi e momenti di gloria

Immaginatevi la scena: siete in aeroporto e il vostro volo è in ritardo, un ritardo mostruoso ma entro il tempo minimo che vi darebbe diritto anche solo a un panino. Appunto, mostruoso.
Siete lì, con il vostro libro in mano mentre quello seduto accanto a voi (che, per comodità, chiameremo “quello seduto accanto a voi”) smanetta sul suo HP portatile e, improvvisamente, attacca a ridere e ad annuire. Poi “quello seduto accanto a voi” riceve una telefonata:

Pronto

Sì, un ritardo mostruoso

Già, ridevo!

No, è che stavo leggendo un blog, il mio blog preferito, un blog che se avessi un blog io lo vorrei proprio così, soltanto che esiste già.

Sì, vabbè, ma quello che preferisco io è preferibile, sai?

Maddai! E, sentiamo, quale sarebbe?

Ma quello è anche il mio, “Bagnetto verde” è anche il mio preferito!


No dico, a voi è mai successo?

A me, per esempio, mai.

venerdì 21 maggio 2010

Non sono d'accordo con quello che penso

Presente la cellula artificiale, no? Ecco, non mi sembrava una cosa negativa. Cioè, mi sono persino detta "se vogliamo riusciamo ad essere proprio in gamba". Pare lo abbia pensato anche Bagnasco. Adesso, sarà meglio che uno dei due cambi idea.

lunedì 17 maggio 2010

Te lo scrivo tra le righe

E’ che ci sono dei lavori che ti ritrovi a farli perché ti pagano ma non si è fatti l’uno per l’altro. E, si sa, di questi tempi se hai un lavoro, di quelli dove ti pagano pure, non è che molli tutto e vai in giro a fare l’artista. Lo so che la pensi così, me lo hai detto mille volte. E forse hai ragione tu.
Però, dovevi sentirti parlare del tuo libro – opuscolo, come lo chiami tu. Ti sei ascoltata? Se lo avessi fatto ti saresti accorta che sembrerebbe che nella vita campi di quello.
E, sì, a pensarci non ti dà da mangiare ma è proprio quello che ti fa campare.
Non lo so se sei una scrittrice emergente; tu, di sicuro, sei una scrittrice in emergenza: accosti, metti le quattro frecce, ti fai un panino e una birra e alzi il volume della radio e stai lì ad aspettare. Lo sai che prima o poi il carro attrezzi arriva e ti riporta in carreggiata.
Ma prima o poi.

mercoledì 12 maggio 2010

Questo post è di pancia

Ci abbiamo pensato, io e lei. Il mondo si divide in due sottomondi: quelli che mangiano la trippa e quelli che non la mangiano. La trippa, per dire. La regola si applica anche a fagioli e cotiche, pajata, coratella, finanziera, frattaglie nel fritto misto, eccetera.
E non fate quelle facce. E sedetevi composti. E smettetela di lanciarvi i pezzetti di mollica.
Voglio dire, la nonna aveva ragione quando diceva: “se non l’assaggi non puoi dire che ti fa schifo”. Eravate così schizzinosi la prima volta che avete partecipato a un’orgia?
Ecco, io credo una cosa: credo che se non mangiate quelle cose lì è perché non le avete mai assaggiate, perché se le assaggiate non possono non piacervi – non dico tutte ma almeno una! – e se non siete curiosi di sapere che sapore hanno, facilmente ve ne state nel vostro mondo fatto di patate, bistecche e gnocchi. E noi del mondo della trippa lo sappiamo com’è il vostro mondo al sapore di bistecca ma voi non conoscete il gusto del cuore, dello stomaco, del fegato e, a volte, persino del cervello.

lunedì 3 maggio 2010

Se il Boeing facesse Boing

A me capita questa cosa qui, mi capita ogni volta che prendo un aereo. Non è quella cosa di pensare che l’aereo cade e muori o che un motore prende fuoco e muori o che c’è un terrorista sopra e muori o che mangi uno di quei tarallini che ti danno e muori. No quelle sono paranoie di quelli che hanno visto troppi disaster movie. A me capita di pensare che l’aereo cade mentre si sorvola il mare e che non muoio, mi salvo. Però, cavolo, che fastidio stare in mare, nell’acqua fredda, con i vestiti e tutto. All’incirca è a questo che penso quando prendo un aereo.

E poi penso che mi spiacerebbe se mi mangiasse lo squalo…