E’ che ci sono dei lavori che ti ritrovi a farli perché ti pagano ma non si è fatti l’uno per l’altro. E, si sa, di questi tempi se hai un lavoro, di quelli dove ti pagano pure, non è che molli tutto e vai in giro a fare l’artista. Lo so che la pensi così, me lo hai detto mille volte. E forse hai ragione tu.
Però, dovevi sentirti parlare del tuo libro – opuscolo, come lo chiami tu. Ti sei ascoltata? Se lo avessi fatto ti saresti accorta che sembrerebbe che nella vita campi di quello.
E, sì, a pensarci non ti dà da mangiare ma è proprio quello che ti fa campare.
Non lo so se sei una scrittrice emergente; tu, di sicuro, sei una scrittrice in emergenza: accosti, metti le quattro frecce, ti fai un panino e una birra e alzi il volume della radio e stai lì ad aspettare. Lo sai che prima o poi il carro attrezzi arriva e ti riporta in carreggiata.
Ma prima o poi.
lunedì 17 maggio 2010
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Un giorno o l'altro sto carro attrezzi rimarra' senza benzina no???
RispondiEliminaAnonimo, sarai pure anonimo ma il tuo commento mi suona familiare... :-)
RispondiEliminae scrivilo, su!
RispondiEliminal'importante è scriverlo, per mangiare c'è tempo...
RispondiElimina"Wow, quanto è fico stare in equilibrio!
RispondiEliminaSu una bilancia.
Tra mangiare e campare.
Come fare surf sulle onde dei sogni. Per il resto basta un panino preso al chiosco della spiaggia.
Non è che ci siano molti altri modi per sentirsi vivi."
tratto da "Il carro attrezzi può attendere", di The Great Martian