mercoledì 3 marzo 2010

Qui non si fanno complimenti

E' per via di un, sì, lo riconosco, infantile bisogno di approvazione. Per paradosso, credo sia questa la ragione per cui quando le persone parlano bene di me in mia presenza mi fa sentire come quando vai a comprare le scarpe: la commessa ti passa quella da provare e ti ricordi, un attimo prima di togliere la vecchia, di avere il calzino bucato. Ormai, però, hai chiesto di provarle, hai persino chiesto se c'è il mezzo numero e quali colori sono disponibili. Con che faccia, a quel punto, dire: "ci ho ripensato, non le provo più. Sa com'è, un po' di rischio ogni tanto, un sudorino al collo del piede"
Mi sento a disagio. Ecco. Mi sento a disagio a causa di qualcosa che ho creato io stessa (o il mio stesso alluce...). Cioè, i complimenti mi piacciono e quando ne ricevo l'istinto mi direbbe di chiederne ancora, come le patate al forno quando sono buone. Soltanto che sento addosso il peso di non poter deludere. E più sento 'sto peso, più mi sembra di non essere all'altezza.

Per esempio, adesso ho già l'impressione di aver scritto una marea di stronzate. Ma posterò lo stesso.

Ora vado, eh

Allora vado

Io clicco...

...o magari ci ripenso

troppo tar

2 commenti:

  1. A me succede di sentirmi imbarazzata per il disagio degli altri quindi mentre leggo arrossisco e mi viene da cliccare per chiud

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